Amy recensione PlayStation 3 – Xbox 360

Inserito il 19 gennaio 2012 da videogamers

Genere: Survival/Horror - Xbox 360 (XBLA) e PlayStation 3 (PSN) – Sviluppo: VectorCell

Il mondo horror ha sempre affascinato gli sviluppatori di videogiochi e titoli come Silent Hill e Resident Evil sono entrati nella bibbia del mondo videoludico. Concettualmente il gameplay dei giochi horror ha già offerto in passato diverse variazioni, come Project Zero in cui la protagonista eliminava i fantasmi con una macchina fotografica. Adesso è il turno di Amy, titolo sviluppato da VectorCell che propone un contesto survival horror in cui è necessaria la collaborazione tra due persone. Idea piacevole a maggior ragione quando la protagonista è una comunissima ragazza accompagnata da una bambina. Una coppia davvero interessante!

L’ATMOSFERA E’ TUTTO
Ambienti bui, stanze da esplorare, luoghi pieni zeppi di cadaveri e suoni inquietanti sono elementi che non possono mancare in un horror e in Amy sono stati ben inseriti. Entreremo in questi elementi subito dopo la breve introduzione quando ci troveremo catapultati in uno scenario post apocalittico. Un’esplosione ha sconvolto l’intera popolazione che si sta trasformando in creature simili a zombie. Anche Lana è stata contagiata da questo virus e solo grazie ad alcune siringhe o stando vicini alla piccola Amy è possibile bloccare la mutazione della protagonista. Sarà compito nostro quello di portare in salvo Amy attraverso i sei capitoli della campagna. La piccola è immune al virus e questa sua particolarità ha reso la bambina ricercata dalle forze speciali. Perché è così interessante? Che capacità possiede?
Avanzeremo quindi combattendo contro le creature che vagano nei vari luoghi e le fronteggeremo con quelle poche armi di fortuna che sarà possibile trovare. Dovrà essere nostra attenzione saperle gestire perché oltre ad essere poche sono anche soggette a usura. Lo stesso vale per le siringhe curative, non abbondano ed essere coscienti della loro scarsità crea un po’ d’ansia, quando mancano le cure e siamo distanti da Amy saremo ancora più preoccupati per la nostra salute. Su questi punti di vista il titolo VectorCell ha saputo creare la giusta atmosfera regalando sensazioni tipiche dei giochi horror di un tempo.

NON SOLO AZIONE
E’ stata inserita una componente stealth all’interno del gioco in cui sarà necessario nascondersi per non farsi scoprire da nemici che ci condurrebbero a morte certa. Durante queste fasi è accaduto qualche volta di doverci trovare in situazioni in cui si è scatenato il meccanismo del trial and error. Studiando bene le mosse da eseguire è possibile valutarne i rischi ed evitare di restare uccisi, ma qualche volta non abbiamo avuto il tempo di rimediare a un eventuale errore di valutazione costringendoci a dover ripetere la sezione di livello dall’ultimo checkpoint. C’è il sospetto che sia un espediente degli sviluppatori per allungare le ore di gioco, ma è anche vero che se esploriamo bene l’ambiente, ci muoviamo senza fretta e sappiamo i passi da compiere è possibile evitare di restarci secchi. Interessanti alcune chicche come quella di alcuni specchi posti in punti strategici che ci consentono di osservare la posizione dei nemici o quella di farci seguire, nascondersi e far uccidere gli zombi dalle forze speciali. Amy oltre a curarci, ci verrà in aiuto grazie ad alcuni suoi poteri che consentiranno di sperimentare vari metodi per avanzare nei livelli. Altre variazioni al gameplay sono fornite da enigmi da risolvere o nel ritrovare il codice dna per aprire delle porte chiuse. A dire il vero questi puzzle ci sono sembrati un po’ semplici e limitati. Nulla di particolarmente impegnativo o che sia subordinato alla ricerca di oggetti da trovare in seguito ad esplorazioni approfondite.

QUALCOSA DA PERFEZIONARE
Se da una parte i presupposti per una buona atmosfera sono stati ben inseriti, è anche vero che dal punto di vista tecnico si nota una notevole mancanza di fondo. Siamo ben consapevoli che si tratta di un gioco che costa 800 punti Microsoft o 9.99 Euro su PlayStation Network e che non si può pretendere la luna, ma quello che lascia un pò delusi è l’aspetto tecnico che non è stato ben definito. La grafica è discreta (ovviamente non sto parlando di un aspetto tecnico perfetto o da prendere come esempio), sono il frame rate incostante e qualche piccolo problema di penetrazione dei poligoni che non è possibile accettare. Sarebbe stato necessario testare il gioco e limare questi difetti per poterlo far aumentare di valore. Il scomparto audio è ben fatto, sono presenti varie tracce sonore ed effetti speciali adeguati al contesto. La colonna sonora fa il suo dovere accompagnando il giocatore in base al situazione in cui si trova. Poco fa si accennava al trial and error che diventa ancora più fastidioso quando ci si rende conto che non è possibile salvare il gioco all’interno di un livello è che una volta spenta la console si dovrà iniziare il capitolo dall’inizio.

COMMENTO
Amy custodisce una buona idea, un gameplay classico senza troppe pretese, un’atmosfera horror ben ricreata e un aspetto tecnico che lascia un po’ perplessi. Alcune problematiche potranno far torcere il naso a una buona parte di giocatori, ma non voglio inserire il gioco di Paul Cuisset nella lista dei titoli da evitare come la peste. Chi è disposto ad accettare i difetti evidenziati (speriamo che sia pubblicata una patch correttiva) si renderà conto di avere tra le mani un titolo che saprà tenervi incollati fino alla fine e per di più a un costo di appena 10.00 Euro!

Lorenzo Schirò

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7 Comments For This Post

  1. Shinesephiroth Says:

    Peccato davvero!!! Poteva essere un grande titolo con qualche accorgimento in più, non mi va di scartarlo ma non è uno dei titoli che risalta per la sua spettacolarità. Conveniente come prezzo ma da che mondo e mondo quanto spendi mangi!!!Premessa che ho trovato giochi a meno e mi hanno divertito di più!

  2. Lorenzo Schirò Says:

    Si nota qualcosa come se il progetto abbia perso qualcosa durante lo sviluppo. Quando ai tempi è stato annunciato c’era molto entusiamo intorno al gioco e in definitiva ci siamo ritrovati con qualcosa che non è stato perfezionato. Anche se alcune pecche, come quella di non poter salvare il gioco all’interno del livello è più una scelta che un difetto dovuto a una mancata definizione.

  3. Lorenzo Schirò Says:

    Dato che al momento le nostre recensioni non hanno una votazione, vorrei assegnare un voto. Dopo un’attenta analisi del gioco posso confermare un 3.5/10

  4. Shinesephiroth Says:

    Quindi, caro Lorenzo all’articolo di Amy e i voti killgame aggiungi il tuo voto! Che come leggi dal tuo commento, alla fine, hai dato man forte ai siti di IGN e compagnia bella. Come ti avevo anticipato io stesso nel commento!!!
    http://www.video-gamers.it/notizie-flash/vg-amy-bocciato-dalla-critica.

  5. Lorenzo Schirò Says:

    Ho voluto inserire il voto per dare un’idea diretta, dato che molta gente preferisce leggere il voto più che la recensione. Se non fosse stato frustrante il voto sarebbe stato di tre punti più alto. In definitiva è questa difficoltà “artificiosa” che secondo me ha stroncato il titolo.

  6. Claudia elfo Says:

    Volevo provarlo ma da quanto ho letto i giochi frustranti non fanno per me :(

  7. Lorenzo Schirò Says:

    Questo va oltre la frustrazione, qui si parla di sadismo forse XD

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