“1958-1979 – Tre indimenticabili”
Il lungo sentiero dei videogiochi è stato percorso da tre giochi memorabili. Nel 1972, Steve Jobs, un tecnico che lavorava presso Atari, e il suo carissimo amico Steve Wozniak idearono un gioco basato sempre sul movimento di una sbarretta, non mancava una pallina che in questo caso serviva per distruggere delle altrettante barrette poste in alto nello schermo. Il Game Over arrivava dal momento in cui si esaurivano tutte le vite a disposizione, ognuna di esse era persa dal momento che la pallina non veniva colpita dalla sbarretta comandata dal giocatore e scorreva al di sotto dello schermo. Nel corso degli anni, Breakout è stato riadattato con una grafica più colorata e con tantissime funzionalità aggiunte alla sbarretta, come proiettili, la possibilità di farla allargare e tanti altri bonus di vario tipo.
Space Invaders venne creato nel 1978 per conto delle mani di Toshiro Nishikado che lavorava per conto della Taito. Un capolavoro ineccepibile, un vero e proprio “cumulo di pixel storici”. Il presupposto alla base del gioco era quello di difendere la terra da un’invasione aliena. Lo scopo era quella di spostare a destra e a sinistra una piccola astronave nell’intento di distruggere a suon di cannone tutti gli alieni che si andavano avvicinando sempre più verso la nostra navetta. In Giappone fu un successo incredibile; l’intera popolazione prese in assalto tutte le macchine di gioco al punto tale che risultava impossibile trovare monete in circolazione. Come conseguenza di tale mancanza venne quadruplicata la produzione di monete!
Nel 1955 nacque in Giappone la Nakamura Manufacturing Company of Japan. Nel 1974 cambiò nome, battezzandosi Namco e divenne un’azienda sussidiaria dell’Atari in Giappone. Nel 1979 la Namco crea il primo videogioco a colori. Stiamo parlando di Galaxian, una sorta di clone di Space Invaders. Le differenza rispetto al titolo Atari stava nei movimenti in formazione degli alieni e il relativo cambiamento delle loro caratteristiche ad ogni livello. I giocatori accolsero con gioia questa produzione della Namco, anche se con il passare del tempo cominciavano a diventare sempre più esigenti e alla ricerca di qualcosa di innovativo e originale, insomma andavano alla ricerca di nuovi giochi e modi di giocare.
In questi primi tre appuntamenti abbiamo narrato una piccolissima parte dei passi dell’industria dei videogiochi. Ogni nuovo gioco era una gioia per i videogiocatori, ogni nuovo videogioco usciva allo scoperto proprio quando i giocatori non se lo aspettavano. Ogni nuovo titolo veniva accolto per quello che era e soprattutto arrivava tra le mani dei giocatori senza che quest’ultimi sapevano nulla sui progetti degli stessi giochi. L’effetto sorpresa e la voglia di scoprire il “nuovo” che si provava in quei tempi non avvengono più allo stesso modo come nei giorni attuali, ma non preoccupatevi, Vecchi Tempi è qui è per farvi ritornare in quei lontani periodi ricchi di emozioni.