“1958-1979 – Ricordi di esperienze vissute”
E’ il 1972, qualcuno cominciò a pensare che i videogiochi dovevano cominciare a diffondersi in qualche modo, ed è proprio un certo Nolan Bushnell che rimase incantato dopo aver giocato con Space War. Uno dei più grossi ostacoli era la diffidenza e l’impossibilità fisica di diffondere il videogioco all’interno delle case. L’idea iniziale era quella di creare uno Space Wars usufruibile da tutti e serviva renderlo disponibile non solo su mainframe. Computer Space, prodotto dalla Nutting Associated è uno dei primi giochi da bar, furono proprio questi locali i biglietti da visita per i primissimi videogiochi. Purtroppo è stato un fiasco clamoroso, motivo principale un sistema di controllo reso troppo macchinoso per via di un elevato numero di pulsanti di controllo. Nel 1972 Bushnell e il suo collega Ted Dabney fondarono una società chiamata SyZyGy, il loro scopo era quello di progettare e realizzare videogiochi accessibili a tutti. Quel nome però era registrato a un’altra società, ne scelsero uno nuovo e fu così che nacque ATARI.
Il mondo dei videogame riceve uno scossone tremendo, il colpevole è Pong, una sorta di gioco di tennis. Due sbarrette bianche, una linea divisoria e una pallina erano gli elementi di questo semplice gioco che si rivelò un vero e proprio successo. Il giocatore era invitato a far rimbalzare la pallina sulla sbarretta, inizia così un susseguirsi di carambole fino a quando il primo giocatore cade in errore facendo fuoriuscire la pallina dallo schermo. Il movimento verticale di queste due sbarrette era controllato tramite l’utilizzo di una manopola che ruotava sia in senso orario e antiorario. Semplicissimo e immediato. Sorprendentemente Pong custodisce delle piccolezze che rendono una partita un po’ più pepata, infatti, sarà possibile colpire la pallina con la sbarretta ferma o in movimento, ottenendo così un tiro diverso. Nei giorni nostri c’è chi sostiene che Pong è molto più tattico di quello che sembra…
Dopo aver creato il gioco, il passo successivo era proprio quello di proporre in comodato d’uso o addirittura vendere i cabinati nei svariati locali cittadini. Nessuno però dimostrava tanta fiducia in questo nuovo passatempo e Bushnell decise di piazzarlo gratuitamente in un bar per verificarne il possibile successo. La stessa sera, il responsabile del locale si mise in contatto con Bushnell chiedendogli di riprendersi quel cabinato che aveva smesso di funzionare. Quando arrivò e controllò la macchina, si rese conto che non era più possibile giocare perché i clienti non riuscivano più a inserire le monete. Il serbatoio delle monete era pieno fino al collo!
Pong oltre ad essere stata un’esperienza di gioco vissuta praticamente da quasi tutti i nostalgici e non, è proprio uno di quei giochi che riuscì a segnare in modo indelebile i nostri cuori.
aprile 1st, 2012 at 22:11
Stupendo articolo, tutti dovrebbero sapere la storia dei “pionieri” che hanno creato i videogiochi che poi si sono evoluti in quello che conosciamo noi Questa rubrica comincia ad essere molto intrigante, aspetto con impazienza il terzo episodio
aprile 2nd, 2012 at 12:27
Mi sembrava essenziale iniziare una rubrica dedicando degli episodi alla storia del videogioco. Tra non molto arriverà il terzo episodio
aprile 2nd, 2012 at 12:57
Bello!!! un articolo piacevole e interessante… mi fanno sentire anche un pò vecchiotto ma è stato un bel periodo della mia vita.