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La vita reale è un videogioco

Inserito il 01 febbraio 2012 da videogamers

Lo slogan di Videogamers “Non solo videogiochi” vuole evidenziare la presenza di argomenti d’attualità creati per approfondire discussioni parallele al videogioco. Sappiamo benissimo che ci sono argomenti molto delicati da trattare e molto probabilmente siamo le ultime persone adatte ad affrontarli. L’evento che ha dato vita a quest’articolo è quello avvenuto qualche settimana nelle vicinanze dell’isola del Giglio.

Spesso i videogiocatori vengono catalogati come una fascia di persone facilmente impressionabili. Sono figure che dopo aver giocato a uno sparatutto diventano pistoleri nella realtà, manifestano violenza, e ultima novità, assumono comportamenti pericolosi al volante. Insomma, con i videogiochi non si scherza, con la vita reale a quanto pare sì.
Quest’articolo non vuole essere una propaganda a favore del videogioco, vuole semplicemente fare qualche domanda, riflettere e capire come sia possibile che un mezzo d’intrattenimento come il videogioco diventi un vero e proprio aggregatore di accuse. Com’è possibile puntare il dito su qualcosa che neanche si conosce? Non voglio ridicolizzare chi sostiene queste accuse o chi affermano che giocando con la PlayStation da grandi si diventa più violenti, non saprei come definire qualcuno che giudica senza conoscere qualcosa.

CHI SONO I VIDEOGIOCATORI?
I videogiocatori come tutte le persone normali hanno un giusto senso di responsabilità, sono elementi normali e sani di mente. Si emozionano davanti a giochi come Skyrim e si divertono vestendo i panni di simpatici personaggi come Super Mario. Sono un po’ aggressivi nei giochi di lotta e impugnano un AK-47 nei giochi di guerra. A volte sono anche un po’ spietati, ma riescono anche a piangere in diversi giochi. Il videogioco si esprime, trasmette dei messaggi come un quadro, un film o un libro, genera emozioni. Nel videogioco siamo tutti un po’ eroi, possiamo essere buoni e anche cattivi… e quindi?  I videogiocatori sono anche consapevoli che quando qualcosa va storto è possibile caricare la partita e correggere un errore fatale, in alcuni giochi è addirittura possibile riavvolgere il tempo!

CHE SUCCEDE NELLA VITA REALE?
Nel mondo reale i quotidiani pubblicano notizie non piacevoli e la televisione spesso trasmette servizi poco adatti a certe fasce d’età senza nessun problema. Molte volte osserviamo, sentiamo o leggiamo notizie tragiche e nessuno spettatore pensa che la causa di quell’avvenimento sia colpa del videogioco; ci penseranno giornalisti, opinionisti o politici a inculcare nella mente degli spettatori che il videogioco può essere la causa di eventi poco piacevoli. Ritorniamo ai fatti di cronaca. Chi sono in realtà queste persone che commettono gesti avventati o che dimostrano scarsa responsabilità? Spesso sono individui cresciuti in ambienti difficili o che non hanno ricevuto le dovute attenzioni. Non è il caso di avanzare proposte, ipotesi o proporre particolari domande, credo che sia semplicemente giusto escludere il videogioco e concentrare le polemiche su aspetti più importanti come il mancato appoggio sociale alle persone più disagiate. Vogliamo parlare dell’evento citato all’apertura dell’articolo? Non saremo noi ad affermare quanta responsabilità ci sia nei fatti che sono accaduti, non possiamo giudicare ogni singola azione o decisione che è stata intrapresa, ci rendiamo conto della drammaticità dei fatti e delle difficoltà nel prendere certe decisioni. Possiamo tranquillamente confermare che qualcosa doveva essere fatta e molto probabilmente sarebbe stato possibile evitare la tragedia. Vogliamo discutere di una possibile scarsa professionalità? O della mancanza di responsabilità? Può essere che su quella nave pensavano di essere in un videogioco? O immaginavano che la vita delle persone è un gioco e tutto si sarebbe risolto con un semplice “carica partita”?

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4 Comments For This Post

  1. Donato Says:

    I videogiochi spesso sono messi in ballo quando qualcosa non va…. un tizio fa una strage? ci colpano i videogiochi, non è che giocare ad un Call of Duty ci rende spietati assasini bramosi di sparare fino all’ultimo proiettile nella realta!!! Certo purtroppo per certi versi alcuni giochi violenti ci de-sensibilizzano però credo abbia la sua colpa anche il mondo dei mass media che con i suoi telegiornali ci bombarda ogni giorno con morti di qua e morti di la, il gioco è una finzione la realtà no…..

  2. shinesephiroth Says:

    I videogiochi spesso vengono fraintesi e attaccati di continuo come se fossero la causa di molti mali in questo mondo, in realtà è vero che sono violenti e magari possono dare un idea sbagliata …ma come ogni cosa si tende sempre a vedere solo il lato negativo. I videogiochi hanno anche tanto di positivo, hanno aiutato persone a rimettersi in forma, a fare fisioterapia e sviluppare attività motorie divertendosi, come ballo, yoga, e sport. Alle persone introverse hanno dato modo di aprirsi e liberarsi dal peso della solitudine aiutandole nel modo di relazionarsi verso gli altri. Hanno aiutato con l’istruzione dei più piccoli con i giochi di parole e numeri, fino all’apprendimento di una nuova lingua come inglese, francese, giapponese e altre. Quindi concludo dicendo che prima di puntare il dito e criticare bisogna davvero fermarsi un attimo a pensare, riuscire a capire i pro e i contro e non dare la colpa a qualcosa che più o meno ha aiutato la popolazione umana ad essere più civilizzati e coscienti delle proprie vite.

  3. grifith1986 Says:

    io sono un videogiocatore sin dalla tenera età, figuratevi che la prima console che ho preso in mano è stato un atari regalo di fidanzamento di mio padre a mia madre. Ho giocato un po’ di tutto e posso dire che finora non mi è mai saltato in mente né di prendermi un porto d’armi per andare a fare piazza pulita in un aeroporto (come nella famosa scena di modern warfare 2 ai tempi molto contestata), né di andare in giro a rubare macchine e mettere sotto più persone di fila per meritarmi il rispetto del boss di turno. Di contro però sono stato in grado di sognare di poter combattere per poter salvare la mia terra e la persone a me più care scoprendo il senso di disappunto nello scoprire di pagare il tutto a caro prezzo (cari e vecchi final fantasy) sacrificando anche la nostra stessa vita per i nostri cari. Ok ammettiamolo, quando giochiamo ai videogiochi entriamo in un mondo tutto nostro, difficile non sentirci in parte il protagonista che governiamo, e difficile non sentire un po’ nostre le vicende che sta passando, ma questo a mio avviso succede solo quando il tasto della console è accesa, perché se durasse anche dopo credo che un buon psicanalista sia dovuto. Quindi a mio avviso il problema principale non è il gioco in se, ma siamo semplicemente noi! se un ragazzo smette di giocare alla console e poi va a fare piazza pulita in giro non è che magari il problema era un po’ suo? forse non è stato aiutato? secondo me il problema principale sono le famiglie che non sono in grado di seguire i propri figli, perché sono rimasti ai tempi in cui il videogioco era semplicemente il mario e il sonic di turno, che dovevano finire il quadro che si trovavano ad affrontare. Ormai i giochi si sono adeguati e non sono più dei meri giocattoli, non hanno più niente da invidiare ai vari film di turno e a poco a poco stanno reclamando il loro diritto ad essere dichiarati opere d’arte (scelta che secondo me meritano in toto visto alcuni risultati), e in quanto opere d’arte hanno il pieno diritto di libertà di espressione! per questo per me il gioco violento ci sta! e non capisco perché debba essere censurato o risultare inappropriato, ma scusatemi chi cacchio l’ha detto che i videogiochi sono per i bambini?i videogiochi non sono per tutti e non è un caso che ci sono le diciture per i vari range di parental control; quindi mi viene da sorridere quando penso che l’associazione genitori combatte x gioco perché troppo violento, ma sto cavolo! invece di rompere, perché non v’informate cosa cavolo fa vostro figlio nella sua cameretta invece di additare l’estraneo? se vostro figlio gioca a qualcosa non adatto alla sua età è solo colpa vostra che gliel’avete permesso. Per questo dico ok, tutti siamo diventati dei violenti giocando a god of war, criminali con gta e assassini con assassin’s creed, però tutto questo l’abbiamo fatto per scelta nostra in quanto persone capaci di raziocino, e sono consapevole anche del fatto, che quando diventeremo genitori sapremo cosa far giocare nostro figlio e cosa no, così come quale film vedere e quale no, perché a me pare che pure i film siano volenti però non vedo tutte ste critiche… chissà!

    scusate se ho scritto troppo, ma è un argomento che mi da troppo fastidio.

  4. Lorenzo Schiró Says:

    Bellissime le tue parole, dalla prima all’ultima… Interessante tutto e in particolare quando hai scritto che ai nostri figli sapremo quali giochi far utilizzare. Sarà il periodo in cui i videogiochi avranno raggiunto la maturità e comprensione dei film.

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